Ecco un altro giorno,
proiezioni di fantasmi intorno
vestiti a lutto fingono cordoglio
sondo il terreno, metto i guinzagli stretti alle mie fiere
la lotta tra me stesso e quel senso del dovere
niente potere, libertà che oggi si eclissa
non basta un segno su una data e che questa mi fissa
Dannata elevazione, di contro ecco l’anti-azione
ammiro il nuovo stadio, ne annuso l'odore
l'orrore si autonutre, divora il mio di dentro
il vuoto impercettibile che di colpo ora sento
e rasento l'assurdo se mi autoleggo
"capo di me stesso" o molto peggio: demiurgo
che poi mi chiedo: ad occhio e croce quanto pesa questa carta?
sfogliare costa troppo, leggera è questa cassa
“Essere è Tempo”, guardo le infami frecce
oggi giocherò a shangai: passa le lancette.
RIT
I can see it all tonight underneath a perfect sky
Where the universe revolves around the pupil of an eye
And infinities stretch out from infinities within
And I'm a part of everything, I'm a part of everything
E sono stanco… delle scale da scomporre senza voglia
Che per quanto poi ti ingegni le calpesti sempre in coppia
Dei tagli sugli slogan pieni di frasi di sorta
È ovvio, la mia indole da tempo si è dissolta
Sono il pastello nei disegni elementari
La terra più spessa del cielo dista ormai due mani
I fiumi troppo tondi e le case a-dimensionali
Senza che si evinca lo status “ monolocali”
Figurati il problema, la rognosa normativa
Da adottare e maledire soltanto per non crollare
Ed anche l’emozione ormai si valuta in performance
Su quanto sia efficiente e al tempo stesso più economica
Ed è comica, la metafisica è solo nomenclatura
Da posto in biblioteca è diventata armatura
Su corpi classe D, pieni di macerie
Reliquie per nevrotici e sciacalli di quartiere